Torna l’appuntamento con “Il borsino” del nostro Carlo Quaranta: dentro il calo inspiegabile del Torino di Juric
Era iniziato nel migliore dei modi il 2022 con due vittorie ed un pareggio beffardo col Sassuolo prima della sosta. Un gennaio praticamente perfetto dal punto di vista del gioco, della consapevolezza, della voglia, che autorizzava a pensare in grande ed anzi ci si meravigliava del fatto che a fronte di prestazioni del genere le presenze sugli spalti fossero così basse. Poi – complice la sosta o forse proprio a causa del contraccolpo di quel gol inatteso di Raspadori – a febbraio c’è stato un calo davvero inspiegabile nel quale è stato racimolato appena 1 punto su 12 disponibili (e tutti assolutamente alla portata)!
Come spiegare il crollo del Toro
O forse è un calo che si può decifrare attraverso diverse spiegazioni, da quella fisiologica (che confermerebbe l’andamento delle squadre di Juric nei gironi di ritorno) a quella tattica: nelle ultime partite gli avversari hanno preso le giuste contromisure al gioco monotematico e quelle adottate da Mazzarri domenica scorsa che ha bloccato le fasce e tolto punti di riferimento ai difensori ne sono state un’ulteriore riprova. Un’altra spiegazione da prendere in considerazione può riguardare la mancanza di Mandragora a centrocampo. Non è un caso, difatti, che la sua assenza sia coincisa con i due gol incassati dall’Udinese dopo la sua espulsione e le sconfitte interne contro Venezia e Cagliari.
Belotti, il solito trascinatore
Ora poi che anche il Grande Torino non è più un fortino e che nonostante l’aumento dei tifosi ai granata è mancata la reazione dopo il secondo gol subito, occorrerà anche rivedere qualcosa lì davanti dove – a parte un discreto Brekalo – solo il rientrante Belotti, che ha dimostrato di essere tornato il solito trascinatore, non può sempre bastare a cambiare le sorti di una squadra che ultimamente ha saputo rendersi pericolosa per lo più su calcio piazzato.
Quel che è certo, infine, è che per non dissipare quanto di buono fatto vedere fino a gennaio bisognerà motivarsi e trovare presto nuovi obiettivi – magari anche personali (ciò vale soprattutto per i giovani esordienti Ricci, Pellegri e Seck ma non solo per loro) – altrimenti l’obiettivo lo darà presto la situazione di classifica e non potrà che essere quello delle ultime due stagioni.
Chi sale e chi scende dopo il Cagliari
CHI SALE:
BELOTTI negli ultimi mesi sembrava che il Torino potesse fare ormai a meno di lui, invece è tornato più deciso e decisivo che mai: tre gol (uno annullato) in tre partite e la sua inconfondibile griffe sul match con il suo repertorio in ogni zona del campo. È il giocatore che subisce più falli in Europa, si fa male e si rialza. Da clonare.
STABILI:
POBEGA cerca di dare vivacità ed a tratti è straripante nella sua versione migliore ricca di anticipi, contrasti vincenti e inserimenti importanti. Duella con Deiola che sigla il gol partita.
BREKALO dai suoi piedi partono i palloni più pericolosi (assist per Pjaca, Belotti e punizione angolata) e dà sempre l’impressione di poter creare qualcosa di importante.
MILINKOVIC – SAVIC non commette errori macroscopici ma continua a non trasmettere sicurezza. Già sul tiro di Grassi in avvio non è perfetto, su Deiola non è abbastanza reattivo ma non si accorge nemmeno di Pavoletti…
CHI SCENDE:
DJIDJI ha seguito ovunque Joao Pedro rischiando anche qualche intervento ruvido da dietro. Se l’è cavata ma non ha aiutato i compagni come altre volte e sui gol non è stato impeccabile.
PJACA parte titolare e lo si nota quasi esclusivamente sulla volée con la quale impegna Cragno nella parata più difficile della giornata. In generale poco incisivo, non tampona e non gestisce.
BREMER dopo aver annullato Vlahovic si culla un po’ e anche lui talvolta va in bambola. La difesa sta vacillando troppo ultimamente e nemmeno davanti è fortunato, da pochi passi centra Cragno.
LUKIC non era in giornata e non ha garantito il solito equilibrio tra i reparti. In più la sua colpevole distrazione su una rimessa laterale che è costata un gol è stata davvero da matita blu.
ANSALDI sulla sinistra non affonda mai, non supera l’uomo e non mette cross interessanti (a parte direttamente da punizione), insomma non fa l’Ansaldi. Evidentemente arrugginito, non era titolare da quattro mesi.
RODRIGUEZ guardingo ma anche lui al di sotto del suo standard tanto in appoggio e in costruzione che in fase difensiva nel posizionamento.
VOJVODA con Juric ha sperimentato talmente con successo la fascia sinistra che a destra non si trova più. Patisce Dalbert ed è poco attivo nei 70’ in cui resta in campo.
SANABRIA subentra a Brekalo ma non ha molti palloni giocabili e, fuori dalla sua posizione abituale, non c’è alcuna intesa con Belotti sebbene talvolta cerchi di combinare. Non va meglio con Pellegri.
SINGO tenuto inizialmente in panchina per scelta tecnica a dimostrazione di un periodo di appannamento che peraltro conferma anche nei minuti nei quali viene chiamato in causa contro i sardi.
I NUOVI:
PELLEGRI sostituisce Belotti nei 10’ finali ma il Torino è troppo lontano dalla porta avversaria e non ha occasioni da predestinato da sfruttare. Prova a lanciare Singo in profondità ed a rendersi utile. Avrà altre occasioni.
RICCI nonostante l’assenza di Mandragora, la giornata storta di Lukic e l’ammonizione di Pobega, Juric gli regala solo 5’ per il debutto.
SECK subentra a Pjaca nel finale ma praticamente non riesce a toccare palla e a trovare la posizione. Anche per lui solo la soddisfazione dell’esordio, seppur all’interno di una partita amara.

Intanto l’ascensore scende per tutti.
In classifica.
..un rospetto in casa mia che usa troppo internet mi chiede di chiedere. Gli dico, fai da solo. No papà, sono tutti grandi e litigano. Vabbè, sii educato e chiedi, vedrai che non ci saranno molti a contestarti. Ok.. ok.. (mio figlio GM) … Beh.. scusate….. … Ma se il… Leggi il resto »
GRANDE!
🐂👍
OT?
Ma va! Granatismo puro
🐂👍
Secondo il mio parere è solo un problema si precisione,anche perché le occasioni le crei,ma non le sfruttiamo.anche col Cagliari un po x sfortuna un po x imprecisione non si è segnato.vedi occasioni di Bremer e Pjaca.purtroppo questo problema esiste dall’inizio, magari con il Gallo riusciamo in parte a risolverlo.